sabato 30 luglio 2011

Quarta giornata


27 luglio 2011
Oggi è venuta a trovarci GIANITA BIGAZZI
ballerina ed istruttrice della Big dance school




NARRIAMO CON IL NOSTRO CORPO CON MOVIMENTI CORALI E INDIVIDUALI
Ogni brano va interpretato come se fosse un corpo con una sua struttura, con sue movenze,con una sua idea motoria di spazio (ampio_ristretto,esterno_interno, verso terra,verso il cielo, a destra a sinistra,...)









Ogni brano mette in risalto una sua tipologia caratteriale utile a stimolare la persona sul piano psicologico invitandola alla decostruzione di pregiudizi, accompagnandola alla spontaneità, alla relazione con gli altri e alla solidarietà e alla conquista di modalità non verbali per raccontare di sé.



Ogni brano facilita quell'esrcizio emotivo che ci fa acquisire un senso di sé sempre più profondo perchè è narrazione di sé a se stessi.


L'attività di ballo  mette in relazione i vari componenti del gruppo, agevolando la collaborazione e la cooperazione del gruppo stesso.






Anche  le volontarie si divertono!!!!!!!!!!!!!!!!



Quando pensiamo alla danza, la prima cosa che immaginiamo è una persona fisicamente perfetta. Certamente non penseremmo mai ad un ballerino disabile che spesso non sa compiere i gesti più semplici.


Per la quasi totalità delle persone i disabili sono individui che hanno solo bisogno di assistenza.  Spesso trascurano il fatto di persone come tutti.


Da tempo esistono scuole, come la BIG DANCE SCHOOL in cui anche i ragazzi disabili possono praticare il Ballo. Danzando si ricerca il dialogo con le altre persone,  sia con quelle con le quali stiamo ballando, sia con quelle che assistono alla danza, attraverso il proprio corpo, attraverso le emozioni che vengono vissute minuto per minuto, senza la mediazione della parola. Si balla senza limitazioni estetiche, senza paura di sentirsi inadeguati, vivendo l'attimo presente. Si balla per essere riconosciuti persone con pari dignità, con pari sogni, con pari voglia di esserci.                                                             






Dario con la sua ballerina Gianita ai CAMPIONATI  NAZIONALI DI BALLO Rimini 2011.
                                                                                                            
                                        

Chiamatemi per nome.
Non voglio più essere conosciuto per ciò che non ho
ma per quello che sono: una persona come tante altre.

Chiamatemi per nome.
Anch'io ho un volto, un sorriso, un pianto
una gioia da condividere.
Anch'io ho pensieri, fantasia, voglia di volare.

Chiamatemi per nome.
Non più portatore di handicap, disabile,
handicappato, cieco, sordo, cerebroleso, spastico, tetraplegico.
Forse usate chiamare gli altri:
"portatore di occhi castani" oppure "inabile a cantare"?
o ancora "miope e presbite"?

Per favore. Abbiate il coraggio della novità.
Abbiate occhi nuovi per scoprire che, prima di tutto, io
"sono".
                                                 (G. Scoppelliti)

venerdì 29 luglio 2011

Terza gionata

20 luglio 2011


OFFICINA CREATIVA




L'esperienza ludica è un momento indispensabile della vita.
Nell'infanzia il gioco è la massima espressione culturale e procura, a chi gioca, stimolazioni cognitive, emotive e fisiche.





RICICLIAMO

Nell'atelier un ricco programma di attività.
Materiali obbligatori:
parole e tanta fantasia.

La caratteristica intrinseca al gioco è condurre  colui che gioca in uno stato 
psicologico aperto alla fantasia.
Le costanti della fantasia, dell'invenzione e della creatività ci aiutano a scoprire il volto segreto delle cose partendo e tornando sempre ai dati di realtà.




Il gioco intesse un intreccio tra azione ludica e contesto e trasforma in  rituali i modelli della società in cui va diffondendosi. Questo è un momento importante perché permette, ai partecipanti al rito, di riconoscersi, di ritrovarsi con gli altri, di partecipare ad uno stesso modello di pensiero collettivo.

I giochi ed i passatempi dei bambini contengono i numerosi modelli relazionali, etici e solidali caratteristici di una cultura.
Un gioco è un fatto minimale: tanti fatti minimali determinano la quotidianità che a sua volta determina comportamenti, modella pensieri, plasma sentimenti.







Il gioco motorio è dedicato allo sviluppo armonico ed espressivo del corpo. Corpo creatore di architetture nello spazio e nel tempo. Corpo espressione di emozioni, sentimenti ed equilibri.


                                                                                 
In azione Luca Ulivieri numerose volte campione mondiale e nazionale. 
Se vuoi vedere Luca   in azione: YOUTUBE Gessate 2010 Luca Ulivieri style slalom seniores maschile 
                                       

mercoledì 27 luglio 2011

Prima e seconda giornata

               
6 luglio 2011


Palloncini di benvenuto: tutto è pronto per iniziare!
Stanno arrivando i bambini : hanno la pelle color della notte, color nocciola o bianca come la luna.
Sono biondi, mori,hanno i capelli lisci, ricciuti. Sono abili, disabili: sono bambini.
Avranno l'opportunità di conoscersi, di comprendersi, di rispettarsi, di riconoscersi, di ridere insieme. Avranno l'opportunità di costruire quello "spazio" dove poter coltivare semi di pace.

Ad attenderli numerosi volontari della nostra associazione: professionisti dell'area pedagogico-didattica e tutor junior: ragazzi e ragazze che hanno appena finito la III media e si sono uniti a noi adulti.


L'inclusione rappresenta un cambio di prospettiva: significa spostare il focus di analisi e intervento dalla persona al contesto, per individuare ostacoli e operare per la loro rimozione.
Includere, a livello sociale, significa acquisire un approccio mentale aperto al cambiamento al fine di riconoscere la pari dignità e le pari opportunità ad ogni persona.  


Un po' di lezione e... tanta condivisione.














Giochi di soffio ffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff
con tempera, zucchero, caffè, the, polenta, farina... :
ecco i capolavori fatti con la fantasia di tutti.
                                                                                                     













Cantiamo e giochiamo insieme: Matteo ci accompagna con la chitarra. Insieme a noi Lucia, Chiara e Donata











Narriamo le nostre storie per conoscerci e riconoscerci, per sentirci occasione di arricchimento reciproco.

Il nostro mondo interiore è spesso cieco delle immagini degli altri. La narrazione ci conduce, ci proietta, nelle vite, nei mondi interiori altrui e ci rende partecipi di quelle lotte, di quelle emozioni, sviluppando comportamenti empatici. Attraverso la narrazione si sviluppa il senso di affiliazione, si realizza la trasmissione delle culture e dei modelli di relazione interpersonali. In definitiva la narrazione concorre fortemente alla costruzione dell'identità sociale e personale.


13 luglio 2011


Claudia G.



Oggi è venuta a trovarci la nostra reporter Claudia  con la sua telecamera e con tante simpatiche domande. 
Il primo ad essere intervistato è stato Luca Ulivieri, un ragazzo vadese campione di pattinaggio in linea a livello mondiale che presta gratuitamente lezioni ai bambini che partecipano al progetto dell'associazione. 
La seconda ad essere intervistata è stata Maria Gloria Paggetti, responsabile di "In viaggio con noi" per il territorio di Rosignano M.mo e coordinatrice del progetto "Semi di pace". 





Purtroppo per ragioni di privacy non possiamo pubblicare le foto dei bambini che narrano, lavorano, cantano... e si conoscono.

lunedì 4 luglio 2011

Progetto estivo: Semi di pace

                                        ... Senza alcuna tappa da raggiungere ad ogni costo prima della sera;
                           senza alcuna cima da scalare per essere fotografati in vetta
                                                       o per farlo da soli in autoscatto... 
                                                                         (D.Demetrio,2005)

Premessa:
L'associazione IN VIAGGIO CON NOI sottolinea l'importanza e la rilevanza della famiglia, in particolar modo dei genitori, mettendo a fondamento dei suoi ideali quella che viene chiamata “Pedagogia dei genitori”, pedagogia che riconosce nelle narrazioni dei genitori uno strumento formativo e di cura proprio perchè,  attraverso lo strumento narrativo, emergono gli aspetti più significativi dell'esperienza umana vissuta  nella quotidianità. Questi presupposti riconoscono al genitore un ruolo alla pari  nei confronti dei cosiddetti esperti ( insegnanti, medici...), riconoscono al genitore un ruolo meno subalterno,meno asimmetrico e più integrante e complementare in quanto il genitore viene ad assumere un ruolo di esperto tra gli esperti: “l'esperto di suo figlio”.
La narrazione è un potente strumento di coesione e fa sì  che un insieme di persone, che si ritrovano , diventino “gruppo”.
Per un gruppo coeso non ci sono limiti rispetto a ciò che può intraprendere. L''iniziativa estiva  SEMI DI PACE è solo uno dei momenti di attività che si succederanno nel corso dell'anno. Nelle stagioni che seguiranno verranno effettuati gruppi di narrazione, convegni, tavole rotonde e quant'altro i genitori vorranno mettere in cantiere.
L'Associazione, costituitasi come un gruppo di genitori con figli disabili, nel tempo ha aperto le sue porte a tutte le famiglie, sia che esse  appartengano alla nostra cultura o a “culture altre”  in un'ottica di solidarietà, sostegno, conoscenza e riconoscimento di pari dignità .
Tutto questo per ridare forza alla comunità educante. 
Obiettivi
Negli incontri verranno perseguiti (sapendo che il tempo a disposizione non darà  la possibilità di raggiungerli totalmente) i seguenti obiettivi:
-sostenere il bambino e prestargli attenzione nel suo percorso
-dare la possibilità  ad ogni bambino di essere ascoltato ed accolto, comunque sia il colore della sua pelle, il suo credo religioso, comunque siano le sue abilità fisiche e cognitive  (sviluppare una mente plurale valorizzando qualsiasi forma di differenza).
-favorire la socializzazione, la cooperazione, la solidarietà  e l'empatia
-dare centralità  alla dimensione relazionale, affettiva ed emotiva,
-coltivare alfabeti di pace
-costruire il significato dell'agire comune
Attività
-aiutare i bambini nell'espletamento della lezione delle vacanze
-praticare sport (pattinaggio in linea)
-laboratorio musicale
-laboratorio di arte, immagine
-altro...
Metodologia
-gioco
-narrazioni
da considerare che questi due metodi, attraverso la creatività  che da essi scaturisce, rappresentano le forme più  alte dell'espressione della cultura infantile poiché  stimolano sia le forme del pensiero convergente che le forme del pensiero divergente.
Organizzazione
-Gli incontri si svolgeranno
a Vada in via Aurelia Nord - presso l'ex Centro della Nautica,
ogni mercoledì 
dal 6 luglio all'11 agosto
dalle ore 9.00- alle ore 12.30
Volontari coinvolti ad oggi
Paggetti M.Gloria, Aldiccioni Nadia, Cagneschi Donata, Manzi Anna, Cecconi Tiziana, Bianchi M.Pia, Berrugi Aurora, Porciani Lucia, Borsato Chiara, Vallini Annavaleria, Serenella Ferri, Ulivieri Luca, F.Dario, P. Federico.
Regolamento 
  1. I volontari che animeranno i laboratori devono aver pagato la quota associativa per poter essere coperti riguardo ad eventuali “responsabilità civili”
  2. I genitori devono firmare (pena l'esclusione dai laboratori) una liberatoria riguardo a danni fisici che i propri figli potrebbero arrecare agli altri o a loro stessi
  3. I genitori dovranno accompagnare e prelevare i figli o rilasciare all'associazione eventuali deleghe ad altre persone
  4. Ogni partecipante verrà iscritto su un quaderno-diario e ogni volta registrato assente o presente (volontari e fruitori)
  5. I bambini verranno suddivisi in gruppi che saranno seguiti da 1-2 insegnanti
  6. I bambini verranno forniti di semplice documento identificativo

                                                                                             COORDINATRICE DEL PROGETTO
                                                                                                                            Maria Gloria Paggetti 
< L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi nuovi. > M. Proust